Voi come affrontate i cali di creatività? Quelli in cui vi ritrovate apatici, senza più idee, incapaci di trasformare in parole (o in immagini, o in musica) ciò che vediamo, viviamo, sentiamo?
Mi sono posta queste domande di recente, leggendo un articolo di grande interesse dedicato alle tecniche per ritrovare la creatività, scritto da Carlotta Silvestrini.
Ecco, quei simpatici momenti lì.
La soluzione? Nel post citato era mettersi seduti, ascoltare musica e disegnare su un foglio di carta in maniera libera, senza stare tanto a pensare al risultato artistico finale.
Ora, leggendo questo consiglio mi sono resa conto che, su di me, questa tecnica non potrebbe funzionare mai. Per quanto mi riguarda, l’unico modo per riattivare la mia creatività è apparentemente all’opposto, ovvero muovendomi.
Quando sono bloccata, io vado a camminare. Non che debba fare chissà quanti chilometri, non che debba faticare in strade con salite ripide e scarpate; a volte basta anche solo una passeggiata nel parco più vicino.
Anche i viaggi in treno, o in autobus, fanno miracoli! Osservo la vita che scorre alle fermate, agli incroci, al di là del finestrino, osservo le persone sedute nel mio scompartimento, i loro comportamenti, il modo di muoversi e di osservare (o non osservare) gli altri e mi vengono una marea di idee.
E ho capito che, dopotutto, il mio muovermi, il mio viaggiare e il suo stare seduta hanno la stessa identica radice: la necessità di staccare dalle nostre quotidianità, di mettere fuori la testa dalle responsabilità dell’ufficio, dell’essere madri, mogli, fidanzate, figlie, sorelle.
C’è chi, come me, ha bisogno di uscire, di muoversi e chi invece si chiude in una stanza, la musica di sottofondo e magari un bel bicchiere di vino rosso.
Ma il risultato, alla fine, non cambia.
E voi? In che modo ritrovare la creatività?
Foto da Freeimages.com
È bellissimo quello che hai scritto! E ti dirò di più, sono d'accordo anche con te, il movimento è una forma di meditazione al pari di quelle che ho citato anche io nel mio articolo!
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C'è chi corre, c'è chi cammina, c'è chi si immerge nella vasca da bagno, con le candele accese e tanta schiuma, c'è chi cucina… l'importante è trovare spazi e tempi per salvarsi dal tran tran quotidiano che ammazza la creatività. Grazie del tuo commento, e del tuo post che ha ispirato il mio! 🙂
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Ciao, in effetti quando cammino trovo che le idee comincino a frullare nuovamente in testa, merito dell'aria fresca e degli stimoli che al chiuso non si hanno, probabilmente… ^_^
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Sai quante volte mi fermo in mezzo al marciapiede e tiro fuori il mio quaderno per scrivere? Mi prenderanno per pazza! Se potessi scrivere camminando, senza correre il rischio di andare a sbattere contro qualche palo o di essere investita, penso che lo farei! 😉
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Mi piacerebbe sapere se c'è una ragione chimico-organica che apre le finestre della mente per fare entrare un po' di aria fresca quando fai uno sforzo fisico anche moderato ma continuato, come camminare.
A me succede sempre. Quando poi cammino in compagnia gli stimoli aumentano, si entra più facilmente in confidenza. Si vede proprio che ci siamo evoluti partendo dalle migrazioni al seguito dei branchi di prede nelle ampie savane africane.
È un piacere primitivo che entra nel profondo del nostro cervello.
Papà
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Eheh, papà, sapevo di avere un sostenitore del camminare! Forse sarà che stiamo sempre fermi, chiusi in casa, al lavoro, in macchina… la mente invece ha bisogno del movimento, per evitare di stagnare nella routine del quotidiano.
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