Era il 24 dicembre, ore 9 meno 2 minuti, vigilia di Natale. E io me ne stavo sola, seduta in macchina, ad aspettare il ritorno di Andrea.
Non so per quale ragione, ma mi sono ritrovata a pensare a tutte le minime cose che mi avevano portata ad essere lì, in quel preciso luogo e orario.
Sarebbe bastato un solo passo diverso, anche solo uno spostamento minimo, nel corso della mia esistenza e io mi sarei probabilmente ritrovata altrove.
E non sto dicendo che sarei più felice, o più triste, o meno qualcosa o più qualcos’altro, sto solo dicendo che cambiando anche solo un passo, avrei potuto essere un’altra persona in un altro luogo.
O magari invece no. Forse, anche facendo scelte completamente diverse e scegliendo strade del tutto diverse, mi sarei ritrovata esattamente nello stesso punto perché ero “destinata” ad essere lì, il 24 dicembre del 2015.
A volte mi ritrovo a girare attorno a questi pensieri, a cercare di capire se tutto quello che viviamo è solo il frutto delle nostre scelte o se invece, alla fine, siamo comunque destinati a finire in certi luoghi e in certi “attimi”.
E voi?
Ci pensate mai a tutti i microscopici e mascroscopici casi della vita che vi hanno portato ad essere quello che siete e nel luogo in cui siete?