Avere un blog personale significa, per me, poter sperimentare una libertà d’espressione che non esiste quando si gestisce un blog o un sito professionale, dove si hanno dei vincoli, talvolta anche molto stretti, in termini di contenuti.
Per farvi degli esempi concreti: quando lavoravo per la casa editrice, scrivevo contenuti per diverse riviste e siti web. Ogni rivista/sito aveva un suo specifico argomento – sport, piscine, benessere – dal quale non si poteva evadere.
Per quanto abbia sempre amato scrivere, nel corso degli anni avevo perso la spinta iniziale, perché:
- Gli argomenti di cui mi occupavo non mi interessavano e, con il tempo e il variare delle condizioni lavorative, era diventato sempre meno sostenibile. Quando poi sono iniziati i licenziamenti e mi sono ritrovata sola a gestire una mole di lavoro sproporzionata alle forze di chiunque, ho finito per sentirmi profondamente annoiata, troppo sotto pressione e creativamente frustrata.
… - Ogni rivista e ogni sito continuava a esistere – ovviamente – grazie alla pubblicità per cui bisognava sempre stare molto attenti a quello che si pubblicava: gli argomenti, le foto, le didascalie, tutto era calibrato per venire incontro alle esigenze degli inserzionisti (e per non farli arrabbiare).
…
Non ci siamo mai “venduti” – curavamo nel dettaglio i contenuti e non scendevamo a compromessi – ma non eravamo liberi di scegliere perché eravamo comunque vincolati dalla pubblicità.
… - I tempi di un blog/sito professionale sono dettati da una strategia aziendale e, ancora una volta, commerciale.
…
È la Direzione a decidere quanti articoli devono essere pubblicati online alla settimana e dove condividerli, quando inviare la newsletter e che cosa inserirci all’interno, quali argomenti possono essere trattati in questo numero della rivista (e quali spostare a “data da destinarsi”).
…
Tu puoi dire il tuo parere, puoi concordare la strategia e i mezzi di promozione insieme alla Direzione, ma non è comunque una decisione che ti compete perché… non è “roba” tua. Capite?
Questo modo di lavorare mi ha sempre pesato moltissimo. Non avere la libertà di scegliere che cosa scrivere, quali argomenti trattare e quando pubblicarli/promuoverli mi ha sempre fatto sentire in gabbia.
Anche per questo motivo ho cambiato lavoro e, sopratutto per questo, ho iniziato a scrivere su un blog personale (era il 2013) e continuo ancora adesso.
Il blog personale, per me, significa libertà assoluta di espressione. Sono io a decidere temi, argomenti, tempi di aggiornamento; sono il “capo” dei miei contenuti e del mio spazio online e nessuno può venire a dirmi: “Questo va bene, questo non va bene”.
La libertà che questo piccolo spazio online mi offre è il motivo per cui amo tanto scrivere sul mio blog…
E voi?
Per quale motivo scrivete sul vostro blog?