La scorsa Pasqua, i miei genitori mi hanno regalato una nuova, magnifica edizione illustrata del libro Il giardino segreto, scritto da Frances Hodgson Burnett, e non ho saputo resistere alla tentazione di rileggerlo.
Ora, dovete sapere che, da bambina, ho letto e riletto questo libro talmente tante volte da perdere il conto. La prima volta ero in vacanza in Sardegna con la mia famiglia.
Arrivata all’ultima pagina, ho chiuso il libro e ho sentito così tanto la mancanza di Mary, di Dicon, di Colin, del vento della brughiera e delle rose del giardino segreto, che ho riaperto subito il libro e l’ho riletto di nuovo.
Credo sia stato l’unico libro che ho riletto tre volte di seguito: arrivavo all’ultima pagina e non sapevo farne a meno, così lo riaprivo e lo rileggevo.
Rileggere questo libro alla veneranda età di trentasei anni è stata un’esperienza bellissima e mi ha fatto capire alcune cose:
- Non si è mai troppo grandi per rileggere i libri che abbiamo amato nell’infanzia.
- Se mai avrò un figlio, vorrei che leggesse questo libro.
- Da adulta ho notato aspetti del libro che, da bambina, non avrei mai potuto cogliere.
In particolare, mi è piaciuto lo stile: diretto, pacato, senza “pretese letterarie”. Il libro è scritto in modo lineare, con parole semplici, periodi brevi, facili da seguire, perfetto per bambini e ragazzi.
Mi è piaciuto il modo “leggero” in cui l’autrice affronta temi delicati – come il lutto per la morte dei genitori, il delicato passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza, l’assenza di amore – senza che il libro risulti didattico o pedante.
Mi piaciuto anche il senso del magico e del mistero che si respira per tutto il libro: le porte chiuse della grande casa piena di corridoi oscuri, il vento che spira nella brughiera e che si mescola al pianto lontano di qualcuno che soffre.
E, infine, c’è l’amicizia. Non solo quella tra i tre giovani protagonisti, più o meno coetanei, ma l’amicizia con i fiori, le piante e gli animali che popolano il giardino e la brughiera: un’amicizia che lenisce il dolore, che ricuce le ferite.
Un libro bellissimo che sono contenta di aver riletto.
E voi?
Qual è il libro preferito della vostra infanzia? L’avete riletto da adulti?