La scorsa settimana, Andrea mi chiama e mi chiede: “Ma… di solito lo annunciano se un treno viene cancellato? Perché la app di Trenitalia mi dice che il treno non è partito da Vignola, ma qui in stazione non c’è alcuna indicazione di ritardo o di cancellazione”.
Eh già. Potrei scrivere un libro con tutte le vicende e i casi strani che mi sono capitati negli ultimi dieci anni di pendolarismo ferroviario.
E poi che oggi va di lusso. Ci sono le app (anche se non sempre sono affidabili). Ci sono i visori elettronici con gli orari dei treni. C’è la voce che annuncia l’arrivo o il ritardo o la cancellazione.
Quando ho iniziato io, a prendere il treno della linea ferroviaria Bologna-Vignola (i dieci anni fa di cui sopra), non c’era nulla di tutto questo.
Se il treno veniva cancellato (e succedeva spesso, perché i treni erano vecchi e malandati e qualcosa si rompeva sempre), avevi un solo modo per scoprirlo: aspettare.
Giuro, restavi sulla banchina in paziente attesa, a gelare in inverno e a sudare in estate, sporgendoti per guardare in lontananza, lungo i binari tristi e solitari. E più passava il tempo e più iniziavi a dubitare che si trattasse di un semplice ritardo e che, forse, il treno poteva essere stato cancellato.
La conferma arrivava quando vedevi comparire il treno che andava in direzione opposta; il capotreno scendeva, qualcuno di noi dalla banchina urlava:
“E il treno per Bologna?”
E il capotreno rispondeva:
“È stato cancellato”
E il treno ripartiva verso Vignola, lasciandoci lì come tanti stoccafissi.
A quel punto, se eri fortunato come me, avevi tre scelte:
- Aspettare un’ora e prendere il treno successivo (sempre che non ci fossero altri problemi…).
- Andare sulla strada principale e sperare nel “bus sostitutivo”, che di sicuro era già passato, o in un qualche autobus ramingo (e chi vive in periferia sa che ci vuole una buona dose di fortuna per beccarne uno).
- Chiamare la mamma, sperare che non fosse già al lavoro e farsi accompagnare in centro a Casalecchio, dove ci sono molti più autobus e più probabilità di arrivare, non dico in orario, ma neanche così in ritardo da farsi licenziare.
Ehhh… bei tempi… altro che app Trenitalia! 😉
E voi?
Scommetto che anche a voi sarà successo di tutto e di più se avete, nel tempo, frequentato assiduamente i mezzi pubblici…
Foto di Erich Westendarp da Pixabay