Mi imputi
sempre
di non essere
paziente.
Eppure
dovresti sapere
quanta pazienza
ho con me stessa
tu che accetti
e sopporti
i miei scatti
i miei pianti
i miei periodi
non-scrivo-più
il mio ordine
maniacale
i miei libri
iniziati e mai finiti
il mio dominio
quasi assoluto
in cucina
in salotto
sul divano
e sulla TV.
Sospettavi
tutto questo
dieci anni fa?
Eravamo solo
due corpi in
un parcheggio
– ma gli amici
si abbracciano? –
nel ristorante
che sarebbe diventato
uno dei nostri
– stanotte
ti ho sognato
vieni qui –
uno dei tanti
in cui tu mangiavi
e io no
e finivamo
sempre per parlare
ed erano
sempre argomenti
troppo grandi
troppo presto
– non mi sono mai
vista madre
io sì, padre sì –
che potevano
significare
la fine di tutto.
Chissà se sono
ancora
il migliore investimento
che tu potessi fare.
San Lorenzo in Collina – 24 ottobre 2020
Poesia di Alice Spiga
Foto da Pixabay