L’ultima volta che siamo stati nella nostra casa in campagna, Andrea e io, era febbraio: i campi erano di un marrone rossiccio, i rami spogli, quasi scheletrici.
Poi è arrivata la neve, che ha coperto tutto di bianco e di ghiaccio, e siamo tornati a vivere in città, dove gli spostamenti erano più semplici.
A distanza di poco più di un mese, in occasione della Pasqua, siamo tornati “quassù” e sono rimasta senza parole.
Non eravamo mai stati in questa casa a inizio aprile, quindi non mi ero mai resa conto con quanta rapidità la natura sbocciasse.
È trascorso più di un mese e tutto si è già trasformato. I prati sono di un colore verde intenso, inframmezzato da puntini gialli, bianchi, rossi, viola, blu e gli alberi sono stracarichi di fiori. Approfittando del sole, sono andata a fare una passeggiata ed ero sempre ferma a fotografare. 😉
Camminando, fotografando fiori e pensando all’ultima volta che siamo stati qui, agli alberi spogli che ora sono pieni di magnifici fiori, mi sono resa conto che, a volte, ci ritroviamo senza parole da scrivere, in un silenzio assoluto che assomiglia molto agli alberi secchi, senza foglie, senza vita.
Ma è solo un silenzio temporaneo, solo una morte apparente; a un certo punto le parole tornano a sbocciare, un fiore accanto all’altro, ed è come se non se ne fossero mai andate.
E allora ho capito. Ho capito che sono magnifici i silenzi, così come sono magnifiche le parole.







Belle fotografie. Auguri di buona Pasqua!!!
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Grazie! Auguri anche a te! 🙂
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