Quando vado a camminare, sulle colline dove viviamo Andrea e io, effettuo sempre lo stesso percorso ad anello.
Esco di casa, scendo fino al ristorante, attraverso le case del paese, salgo fino alla chiesa, scendo attraverso uno dei sentieri nel bosco, ripasso dalle case e risalgo fino a casa.
A un certo punto, dopo ormai due anni che faccio sempre lo stesso percorso, mi sono chiesta: «Cara Alice, non ti annoi, giorno dopo giorno, a fare sempre lo stesso percorso?».
E la verità che no, non mi annoio per niente. Non mi annoio perché il percorso non è mai uguale a se stesso.
Da una volta all’altra, cambiano i profumi, i suoni, i colori, le sensazioni sulla pelle; cambiano gli incontri che faccio lungo la strada: animali, persone, persino le case.
Venerdì sera è nevicato; giusto una spruzzata di neve che però ha resistito fino a ieri. Sono andata in passeggiata e c’era il profumo gelato tipico della neve, mescolato all’odore di legna che ardeva nei camini.



Una delle case sul mio percorso già da qualche mese è in ristrutturazione e sabato la copertura provvisoria messa sul tetto era imbiancata, come se fosse ricoperta di calce fresca.
Arrivata alla chiesa, le gote mi pizzicavano per il freddo, le mani invece erano calde, riscaldate dal movimento fisico.
Ho osservato il paesaggio dall’alto; un’alternanza di bianco, verde, marrone adagiato sotto un cielo di un azzurro così intenso da ferire la vista.
Sulla via del ritorno, una vecchietta ha attirato la mia attenzione – bassa di statura, la postura di chi ha tanti anni sulle spalle e fatica a tenere le spalle ben diritte, il grembiule legato in vita.
Aveva acceso un fuoco, nel cortile di casa, sotto una pignatta di rame; avrei voluto chiederle che cosa stesse facendo, ma ho pensato alla strega di Hansel e Gretel e mi sono ben guardata dall’avvicinarmi.
Quindi no, non mi annoio a fare sempre lo stesso percorso. Non mi annoio – non solo, ma anche – perché io non sono mai la stessa persona.
Cambiano le canzoni che vado canticchiando (leggi Lo spazio delle canzoni). Cambiano i pensieri che mi rigiro nella testa. Cambiano le sensazioni che il mondo esterno mi trasmette.
Cambiano le idee e le parole che diventano – poi – post per il blog, poesie, racconti, pezzi di “altro” (leggi Vuoi ritrovare la creatività? Allora muoviti! e Quattro luoghi in cui ritrovo la creatività).
Come ci si può annoiare?
Non sono così rigorosa nelle mie passeggiate, ma anche a me capita di fare sempre uno stesso percorso, lungo il fiume che scorre vicino casa mia fino alla foce e poi al contrario. E ogni volta è un esperienza diversa, tra luci, colori, odori e diverse specie di uccelli acquatici che mi fanno fermare ogni tre per due per osservarli.
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Sì, anch’io sono spesso ferma ad osservare la natura, le persone, le case. A fotografare con gli occhi e con il telefono. Camminare mi è anche d’ispirazione: scrivo tantissimo camminando. Mentalmente, intendo. 😉
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