Sono in contatto con un editore per la pubblicazione del mio libro e adesso che tutto sta diventando reale, che il mio libro potrebbe essere davvero pubblicato e letto, me la faccio sotto dalla paura.
Sì, si può essere emozionati e spaventati allo stesso tempo… anzi, a volte più grande è l’emozione e più grande diventa la paura.
Se il mio libro si rivela un fallimento colossale? Un fallimento tale da riprendermi solo dopo anni di terapia. Un fallimento tale da scoraggiarmi e farmi perdere del tutto la vena creativa, tale da trasformami in una persona che non scrive e non scriverà mai più.
E se invece ha successo? Un successo galattico, tanto che finisco in vetrina e migliaia di persone lo comprano e mi ritrovo a girare l’Italia intera perché tutti mi vogliono.
Un successo tale che da me si pretende un altro libro prima di subito, per sfruttare la celebrità del primo, ma la fama improvvisa mi dà alla testa e la vena creativa si estingue e divento una persona che non scrive e non scriverà mai più.
Sono talmente piena di “E se” che potrei implodere. Ne ho parlato con Andrea e con mio fratello. Entrambi sono dell’idea che le mie preoccupazioni non hanno senso.
L’ho scritto perché venisse letto, perché fosse d’aiuto anche ad altri e non solo a me stessa; non ha senso che adesso finisca in un cassetto a prendere polvere.
Io resto spaventata. Spaventata perché è la prima volta che vengo pubblicata e non so cosa aspettarmi. Spaventata da quello che potrebbe essere e non essere. Spaventata dal giudizio altrui.
Ora, siccome so che i “miei uomini” hanno ragione, che è giusto che il libro venga pubblicato e abbia una vita oltre me, oggi voglio ricordare a me stessa che:
- Esiste solo l’oggi. Cosa sarà domani nessuno può saperlo e se mi perdo a pensare al futuro, finisce che mi rovino il magnifico dono che questo presente mi sta dando: la pubblicazione del mio libro.
- Sono una persona che scrive. Lo sono sempre stata. Lo sarò sempre. BASTA avere PAURA.
- Sarebbe ora che la smettessi di essere sempre così MALEDETTAMENTE TEATRALE.
E voi?
Cosa ne pensate? Secondo voi è normale che io abbia paura?
Post Scriptum
Appena il contratto di pubblicazione diventa ufficiale, vi racconto meglio… 🙂
Sarà un successo e hai già il secondo libro quasi pronto!
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Secondo e terzo, in realtà… 🤩
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Ti auguro di pubblicarli tutti e 3, e che facciano tutti il boom di vendite! 🙂
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Grazie amico mio! 🥰
Intanto pubblico il primo, poi mi metto a scrivere il secondo. E si vedrà…
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Nel frattempo io ho appena pubblicato un nuovo post… spero che ti piaccia! 🙂
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Per fortuna ci siamo conosciuti! Sono certa che sentirei la tua mancanza. ❤️
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Vale lo stesso per me! 🙂
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Penso che la paura sia normale, ma da quel che ho capito tu scrivi essenzialmente per te stessa, perché per te scrivere è la vita, come respirare. Quindi continuerai a farlo, comunque vada il tuo libro. Perciò non farti dominare dalla paura e neanche dai giudizi degli altri. In bocca a lupo!
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Grazie. Bellissime parole. ♥️
Una volta ho promesso a me stessa che non mi sarei più fatta condizionare dalla paura e che nella vita avrei voluto tutto.
Ogni tanto devo ricordarlo a me stessa. 🥰
Crepi o viva il lupo. 😉
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Evviva 😉 no no vai avanti e pubblica che qua attendiamo!!!!
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Anche merito tuo… ♥️
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Aspetto aggiornamenti allora 🙂
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Qualcuno sostiene che chi pubblica deve avere un grande coraggio.. io sostengo che pubblicare definisce il perimetro in cui gli altri possono stare.. la salvaguardia di se passa dal confine che disegni tu con le architravi del tuo scrivere..quindi procedi gioiosa e Augurissimi!!
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Mi piace il tuo modo di vederla: come se la pubblicazione segnasse un confine tra l’autore e i lettori. Un confine valicabile, ma mai del tutto. Grazie. 🙂
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Aspetto gli sviluppi. Comunque vada sarà un successo.
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Chiambretti o Piotta? 😄
Comunque, è vero. Già solo il fatto di riuscire a pubblicare è un successo. Poi si vedrà. Devo solo procedere un passo alla volta, lasciando fuori la solita ansia del futuro.
Mica facile… 🙄
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“un fallimento colossale”
come potrebbe? la soddisfazione della pubblicazione supererà ogni dato relativo alle vendite.
non attenderti prime pagine o primi posti, pensa al piacere di vederlo in vetrina, alle presentazioni, ai commenti positivi, all’idea che qualcuno, anche solo 100 persone, possano leggerti. Saranno certamente di più.
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Grazie delle tue parole e del sostegno. Lo apprezzo davvero tanto. ❤️
Sono anni che aspetto questo momento e non so cosa temo di più: se deludere le mie aspettative o quelle degli altri…
Cercherò di restare con i piedi ben saldi nel presente, godendomi ogni singolo momento senza correre chissà dove… Fosse facile!
E, non so se abbia un senso, ma quando si entra nelle logiche del mercato, con i tanto temuti dati di vendita e di diffusione, è come se l’essere scrittore si “sporcasse”… 😶
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In bocca al lupo!!! Io ho pubblicato diversi romanzi, con due case editrici piccoline, il cui pregio più grande era stato quello di non chiedere contributi all’autore (!) Esperienze divertenti, che però non hanno avuto seguito perché la distribuzione è un nodo essenziale che questi piccoli editori non riescono a gestire in maniera adeguata. Poi certo l’autore dovrebbe darsi molto da fare, andare in giro per presentazioni, organizzare appuntamenti….io faccio un altro mestiere e francamente una cosa è scrivere e un altro è fare il PR di se stessi. La prima cosa mi piace e mi diverte, la seconda molto meno!
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Ti capisco benissimo! Io mi occupo di comunicazione, promozione e pubblicità per lavoro. Per gli altri mi diverte, per me stessa mi da un forte senso di nausea. 🙄
A volte vorrei che il libro avesse successo (quasi per magia) e altre vorrei che non le leggesse nessuno (così da restare libera). L’antica arte dell’essere schizofrenici. 🤪
La casa editrice che ho trovato è piccola, non mi chiede contributi e abbiamo trovato un accordo sulle royalties (ci guadagno poco o nulla, ma almeno mi vengono incontro).
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Verifica il discorso della distribuzione, dammi retta. Altrimenti rischi delusioni!
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Distribuiscono con Messaggerie e hanno un ufficio stampa (sono piccoli, ma parte di un gruppo editoriale un po’ più grande e abbastanza organizzato). Non mi aspetto chissà quali risultati…
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Pubblicare il primo libro è sempre una grande emozione. Ti auguro il successo!
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Grazie! Mi ricordo ancora la prima volta che, in casa editrice (mio primo lavoro), pubblicai il mio primo articolo con il mio nome. Fu un’emozione unica. 🙂
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