Il diritto di essere libera

Sabato pomeriggio sono andata a un evento in centro a Bologna dal titolo: La libertà di camminare.

Ci sono andata perché, ormai lo sapranno anche i sassi, sono un’appassionata camminatrice e una sostenitrice della libertà creata dall’attività fisica.

Ci sono andata anche perché era co-organizzato da Francesca Sanzo, la mia maestra di scrittura che ho potuto rivedere e abbracciare. È stata un’emozione, dopo tanti mesi, dopo tutta la strada fatta insieme.

Ci sono andata anche perché, poi giuro ho finito, era da tanto che non partecipavo a uno di questi eventi e avevo voglia di stare seduta tra la gente, sia pur con la mascherina perché la sala era piccola.

Nel corso dell’evento, Francesca ha intervistato due donne straordinarie:

  • Valeria Lusztig, scrittrice, affetta dalla fibrosi cistica, doppio trapianto di polmoni. Con una determinazione che ha dell’incredibile, è salita al “Cristo delle Vette”, uno dei picchi sulla catena del Monte Rosa a 4.167 metri di altitudine. Tanto di cappello.
  • Silvia Redigolo, responsabile comunicazione di Pangea Onlus, un’Associazione che non conoscevo che offre sostegno a tutte le donne vittime di violenza e che lotta al fianco delle donne in Afganistan.

Il racconto di Silvia Redigolo mi ha colpito talmente tanto che, finito l’evento e raggiunta la fermata dell’autobus, non sono riuscita a fermarmi.

Avevo parcheggiato fuori dal centro perché a Bologna, di sabato, i parcheggi sono talmente rari che trovarne uno è un miracolo.

L’idea era di prendere l’autobus e arrivare alla macchina. Non ci sono riuscita. Ho continuato a camminare, godendomi la città, godendomi la libertà di poter camminare. Da sola.

Mi sono fatta quattro chilometri a piedi, ringraziando ad ogni passo di vivere in un mondo dove la mia libertà non viene messa in discussione, dove posso uscire da sola, camminare da sola, guidare da sola.

È straordinario come diamo per scontato tutto questo.

In Afghanistan, le donne possono uscire di casa solo ed esclusivamente se accompagnate da un uomo, oppure da un bambino, da un neonato; basta che sia maschio. Fuckin’ hypocrite!

Come dice PINK nella sua straordinaria Irrelevant:

Girls just wanna have rights
So, why do we have to fight?

Le ragazze vogliono solo avere dei diritti
Allora, perché dobbiamo combattere?

Nella foto di apertura: Pangea in Tour.

Sul sito trovate i dettagli degli eventi organizzati dall’Associazione nelle varie città italiane. Oltre a chi sono, cosa fanno e come fare a sostenerli. Meritano anche solo una… visita.

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9 pensieri riguardo “Il diritto di essere libera

    1. 🤣🤣 Considerato che l’evento si è tenuto in un bar e che accanto c’è un ristorante, sì, è molto probabile che nella “sala accanto” abbiano parlato anche di moda, ma senza il gradito omaggio. 🤣🤣

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      1. Appena scritto “medievale” e battuto “invio” ho capito che mi ero espresso in modo non corretto.
        Il “Medio Evo” è spesso dipinto come un periodo “oscurantista”, ma questo è un errore storico. Fu un periodo molto fertile sia culturalmente che politicamente.

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      2. All’università ho seguito due corsi stupendi: storia medievale e storia dell’arte medievale, con due professori straordinari e appassionati. Mi sono innamorata del Medioevo. ♥️
        Nonostante questo, anch’io ci vado sempre e uso medievale in senso dispregiativo. Dure le abitudini da perdere. 😂

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