L’inizio

Il 22 febbraio sono uscita di casa per andare a fare la solita passeggiata. Mi ricordo che era il 22 febbraio perché, quel giorno, la mia collega e io stavamo cercando soluzioni a un problema che, poi, abbiamo in parte risolto.

Comunque, il 22 febbraio sono uscita di casa, scarpe da ginnastica e giacca leggera anti-vento, e dopo circa duecento metri mi sono resa conto che stavo camminando fissandomi le scarpe, la mente del tutto immersa nei problemi di lavoro.

Allora ho alzato gli occhi

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Dobbiamo proprio?

Ieri c’era un sole meraviglioso e, dopo pranzo, sono andata a fare la mia solita passeggiata (quella che vi ho raccontato in Non ti annoi a fare sempre lo stesso percorso?).

Arrivata ai piedi della salita che porta fino alla chiesa, una salita piuttosto ripida e impegnativa, ho visto una famiglia: padre, madre e bambino di circa otto anni.

Il padre guarda la madre, dice: «Saliamo alla chiesa e scendiamo per il bosco?»

La madre risponde: «Va bene»

Il bambino guarda la salita, guarda il padre. Dice: «Ma dobbiamo proprio?»

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La lunga strada per essere se stessi

In questi giorni, rimettendo ordine tra i miei quaderni per gli appunti, ho ritrovato la malacopia di una lettera che scrissi il 26 settembre 2003.

L’avevo scritta su un foglio protocollo a quadretti e, verso la fine della prima pagina, ho trovato questo: Continua a leggere “La lunga strada per essere se stessi”

Il Talento per la scrittura e il Grande Giudice

«Ha dipinto quel quadro da giovanissimo. Ha sempre avuto un grande talento, ma il suo Giudice lo blocca. Quindi non ha fatto più nulla».

Questa frase l’ho sentita l’altra sera nel film Un amore splendido, pellicola famosissima, citata in una moltitudine di altri film (come Insomnia d’amore, per dirne uno). Io non l’avevo mai visto tutto, dall’inizio alla fine.
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