Non so voi, ma le poche volte che mi avventuro fuori casa, cammino in apnea, quasi corro, evitando il contatto anche da lontano con gli sporadici passanti.
Avverto il mondo fuori come “il luogo del contagio”, dove è possibile contrarre il virus semplicemente respirando – cosa assurda perché il virus non circola libero nell’aria in attesa di colpire!
Però la sensazione che provo quando esco di casa è comunque di pericolo e quindi mi rifugio. Mi rifugio in casa, nello smart working, nella scrittura, nella cucina, nelle serie TV, nel pulire e stirare, nella lettura; sono tutti mondi paralleli dove il virus non c’è, dove non trovano spazio la malattia e la morte.
Per fortuna sono consapevole che si tratta di un’illusione. Le mura di casa magari mi riparano dal Coronavirus, ma – tanto per dire – potrei scivolare uscendo dalla doccia, cadere, sbattere la testa e restare lì, stesa sul colpo. Potrei soffocare mentre mangio, potrebbe venirmi un infarto.
Insomma, speriamo di tornare a una parvenza di normalità, perché proprio non mi piace avere paura a uscire di casa…
E voi?
Come vi sentite… nel dentro e nel fuori?
Foto di Ursula Schneider da Pixabay