Questo sempre resterà
un momento di felicità
incommensurabile.
Un momento
stracolmo di parole
di musica
di idee alle quattro del mattino
di pulizie
di frasi scarabocchiate
su tutto ciò che trovo
o dettate al telefono
che resta in ascolto.
Questo sempre resterà
un momento di felicità
incommensurabile.
Un momento
stracolmo di parole
di musica
di idee alle quattro del mattino
di pulizie
di frasi scarabocchiate
su tutto ciò che trovo
o dettate al telefono
che resta in ascolto.
Ogni lacrima che piango
e che piangerò
sarà per te.
Quando ho iniziato a lavorare, ormai oltre dieci anni fa, in redazione eravamo cinque redattori fissi più due collaboratori occasionali, che venivano due o tre giorni a settimana.
Nei giorni in cui c’eravamo tutti – di solito il martedì – tra telefoni, tastiere del PC, musica di sottofondo e Davide che non smetteva un secondo di parlare, c’era esattamente il caos che vi state immaginando, se non di più.
Eppure, quando la nostra collega Ruth diceva: «Silenzio, è il momento della poesia», calava il silenzio più assoluto; persino i telefoni smettevano di suonare.
Continua a leggere “Il momento della poesia”A poche pagine dalla parola fine
– da quel magico punto nell’universo
che non credevo avrei mai raggiunto –
già sento che mi manca tutto di noi.
Mi mancano
le notti insonni passate davanti al PC
con il freddo che sale dai piedi
Mi mancano
le frasi che mi si rigirano in testa
e Andrea che mi guarda e dice:
«In quale punto sei?»
Mi mancano i sorrisi e le lacrime
le assenze che diventano ritorni
e i ritorni che ora mi accorgo
erano invece partenze.
Io so che non sarai l’unico
non sarai nemmeno l’ultimo
ma comunque e sempre sarai
il mio primo.
***
Poesia di Alice Spiga
Monte San Pietro, lunedì 4 aprile 2022
Foto di Jess Bailey da Pixabay
Una buona scusa per
guardare le dodici stagioni
di The Big Bang Theory
una puntata dietro l’altra
senza fermarsi a pensare che
la tua presenza fisica ieri c’era
oggi non c’è più.
Una buona scusa per
ascoltare Niccolò Fabi
e cantare e piangere
e fregarsene perché
vicini non ne abbiamo
o almeno non sono così
vicini da potersi infastidire.
Una buona scusa per
mettere in pausa il lavoro
il romanzo e il blog
ma non la poesia
che c’era prima di tutto
e ci sarà ancora nei secoli
dei secoli amen.
Una buona scusa per
dormire più di quanto abbia
dormito negli ultimi due anni
tra cortisone e trasloco
ansia e scrittura notturna.
Una buona scusa per
chiudere tutto fuori e
restare soli, io e te.
***
Poesia di Alice Spiga
Monte San Pietro, 27 marzo 2022
Il pennello da barba
nel mobiletto del bagno
accanto al rasoio elettrico
che usavi da quando le mani
non erano più ferme
come un tempo.
Le medicine nella scatola in salotto
vicina al tavolo che prima era tondo
adesso è rettangolare
e nonna ha comprato
una tovaglia nuova perché
tovaglia rotonda su tavolo rettangolare
non sta proprio bene.
Tre paia di mutande
piegate con cura
e riposte sul calorifero basso
due magliette intime in gruccia
appese al calorifero alto
a finire di asciugarsi.
I vestiti sulla poltrona accanto a letto
maglione pantaloni foulard
pronti per essere re-indossati
prima di uscire.
La televisione spenta
per la prima volta da anni
schermo nero
su mobile color legno.
La sedia vuota
sul terrazzo
a chiedersi chi
appenderà le lucine
il prossimo Natale?
Anche loro sentono già
la tua mancanza.
***
Poesia di Alice Spiga
Casalecchio di Reno – 18 marzo 2022