Ventinove pagine: era questo il mio limite massimo. Scrivevo per giorni posseduta dal fuoco dell’ispirazione, poi mi bloccavo e il demone che mi portavo sulle spalle mi sussurrava: «Lascia perdere, non ce la farai mai, perdi solo il tuo tempo».
E io lo ascoltavo, smettevo di scrivere e abbandonavo la parte più profonda e più vera di me: quella in grado di trasformare l’esistente in storie.
Poi è arrivato il cancro e ho realizzato due cose:
Continua a leggere “Spero solo che il mio libro vi piacerà”