Una città senza bambini

Ieri notte ho sognato che cercavo una città senza bambini. Camminavo per le strade, entravo nelle case, visitavo i parchi; sembrava sempre che i bambini non ci fossero.

Le altalene immobili e vuote, le scuole silenziose e abbandonate, i mezzi pubblici e le strade brulicanti di adulti, i giocattoli nelle vetrine dei negozi ricoperti di uno spesso strato di polvere.

Ogni volta pensavo: «Ecco! L’ho trovata! Una città senza bambini!».

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Avrei voluto durasse per sempre

Oggi non avevo in programma di pubblicare un post, poi però è successa una cosa ed eccomi qui.

Stanotte, forse auto-suggestionata dall’immagine della sedia vuota che ho evocato nel mio ultimo post sul Natale, ho fatto un sogno.

È stato un sogno talmente intenso che sento il bisogno di lasciarlo qui, come se scriverlo sul blog mi aiutasse ad andare avanti.

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In un sogno ricorrente

Nel corso dell’ultimo mese ho fatto un sogno ricorrente. Avete presente quando sognate sempre la stessa cosa, sia pure con piccole variazioni? Ecco, è il mio caso.

La prima notte ho sognato che incontravo una bambina. Avrà avuto otto anni al massimo. Eravamo in mezzo alla strada, mi veniva incontro e ci abbracciavamo.

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Nella libreria sotterranea

Ieri notte ho sognato che avevo comprato una libreria: un vecchio negozio con gli scaffali in legno completamente vuoti, polvere e ragnatele che ricoprono tutto.

Mi aggiro nelle stanze: la prima è molto ampia e assomiglia più a un salotto. C’è un divano impolverato in un angolo, scaffali vuoti coprono le pareti e un vecchio registratore di cassa (di quelli che ormai si vedono solo nei film) sta posato su un comodino sempre in legno.

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Invasione animale notturna

La scorsa settimana ho fatto un sogno assurdo pieno di animali che trovo disgustosi, quando non spaventosi. Una vera e propria “invasione animale notturna”.

Siccome non smetto di pensarci, cercando significati che probabilmente nemmeno ci sono, mi sono decisa a scriverlo sul blog, così magari rimane qui e io finalmente me ne libero.

Nel sogno sono in cucina, seduta al tavolo, e sto scrivendo. Ad un tratto guardo in basso e mi accorgo che, vicino alle gambe del tavolo alla mia destra, c’è una lunga fila di insetti, così piccoli da faticare a distinguerli.

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