Erano tutti italiani?

Non so quanti di voi abbiano seguito la vicenda, ma è esplosa una turbina nella centrale idroelettrica del lago di Suviana, nella frazione di Bargi, sull’Appennino emiliano.

Il lago di Suviana è il nostro lago, quello della casa al lago alla quale ho dedicato molti post su questo blog, e la centrale idroelettrica è il luogo più lontano dove, da bambine, io e mia cugina (che sarebbe poi la cugina di mia mamma) avevamo il permesso di andare. ♥

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Un brutto vizio che spero di perdere

Ieri notte ho sognato che Andrea aveva comprato e piantato una quantità incredibile di fiori.

Camminavo nel nostro giardino e ovunque vedevo spuntare giunchiglie, ciclamini, roselline, calle, margherite (tra l’altro, non sbocciano nello stesso periodo, ma fa niente).

Ogni fiore che vedevo era fonte di gioia e di sopresa: mi sentivo dentro al mio libro d’infanzia preferito, che vi ho nominato tante volte (Il Giardino Segreto).

Poi tutto cambiava.

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C’è voluto… qualcosa?!

Di recente ho fatto una scoperta che mi ha decisamente sconcertato! Per farvi capire devo fare una piccola digressione, ma prometto di non dilungarmi.

I miei genitori sono sempre stati degli appassionati di musica. Nella nostra prima casa (1983), i primi tempi non avevamo la TV, però avevamo il giradischi completo di ottime casse.

Una delle canzoni che i miei genitori ascoltavano più spesso era Alice, di Francesco De Gregori. E no, non mi chiamo così per via della canzone, anche se ne sarei orgogliosa.

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Mi diventeranno due sregolati!

La scorsa settimana, verso mezzogiorno, di ritorno dalla palestra, sono passata da casa dei miei genitori per uno dei miei saluti al volo.

Mio padre stava per rientrare dal lavoro e mia madre stava preparando il pranzo. La tavola era già apparecchiata e in un angolo campeggiava un pezzo di pizza da asporto.

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Che fine ha fatto Botto?

Il mio giocattolo preferito in assoluto, quando ero bambina, era Botto. L’avevo chiamato così perché, quando me lo regalarono, ero così piccola che non sapevo dire Bambolotto, ma solo Botto.

Era un bambolotto oggettivamente brutto. Era pelato, con la testa sproporzionata rispetto al resto del corpo e con le mani mangiucchiate (da me).

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