Avevo promesso a me stessa, in momenti diversi della vita non collegati tra di loro, che non sarebbe più successo: non avrei permesso al lavoro di prendersi più spazio del dovuto e di condizionarmi al punto da portare a casa i problemi e scaricarli – con cattiveria – su Andrea.
Continua a leggere “Avevo promesso a me stessa”Tag: bisogna pur lavorare
Detesto fare errori
Detesto sbagliare. Detesto fare errori.
Ogni volta mi crocifiggo per giorni, mi arrovello chiedendomi cosa avrei potuto fare di diverso e meglio, cerco soluzioni di ogni genere che spesso non risolvono nulla.
Continua a leggere “Detesto fare errori”Non vedo l’ora che sia lunedì
Sono ormai un paio di settimane che ho preso appuntamento con Francesca Sanzo per parlare della seconda parte del mio romanzo autobiografico.
Abbiamo appuntamento lunedì 28 febbraio e io non sto più nella pelle. Non credo di aver mai atteso con tanta trepidazione che arrivasse un lunedì.
Continua a leggere “Non vedo l’ora che sia lunedì”Non so vivere la noia. E voi?
Quest’ultima settimana sono stata in ferie dal lavoro ed è stata la prima settimana, da un anno a questa parte, che ho proprio staccato dal lavoro.
Nessun pensiero, nessuna telefonata, nessuna email (cioè, la posta elettronica del lavoro l’ho controllata, nel caso ci fosse qualcosa di urgente, ma non ho interagito in alcun modo).
Devo ammettere che ne avevo bisogno. Nell’ultimo anno, il lavoro è stata una presenza praticamente costante e, in parte, è stato un ottimo rifugio da problemi che, per un po’ di tempo, mi sono sembrati troppo grandi per poterli superare.
Continua a leggere “Non so vivere la noia. E voi?”Lezioni di vita dal Coronavirus
La convivenza forzata con questo nuovo e tremendo Coronavirus ha prodotto su di me degli effetti che non so se avrei mai potuto prevedere. Continua a leggere “Lezioni di vita dal Coronavirus”
Sapete ancora prendere appunti?
Quando lavoravo per la casa editrice, durante un convegno, vidi un giornalista che lavorava per Telecentro (adesso non saprei, sono uscita da quel settore e non ho più avuto contatti).
Mi colpì perché rimase in piedi per tutto il tempo, prendendo appunti in modo convulso, scrivendo anche negli angoli dei fogli che aveva a disposizione, sperando di riuscire a farci stare tutte le parole di cui aveva bisogno. Continua a leggere “Sapete ancora prendere appunti?”