Luoghi in cui mi nascondo

Chi mi segue da tempo si sarà reso conto che, quando il mondo si fa spaventoso o troppo triste o troppo difficile da comprendere, ci sono alcuni luoghi particolari in cui amo nascondermi.

Sono luoghi immateriali dove trovo le risposte ai miei problemi, dove le emozioni degli altri battono così forte da sovrastare le mie, dove i pensieri si placano e la testa si spegne (almeno per un po’).

Per farvi capire, ho scelto tre esempi: letteratura, musica e TV. Non sono gli unici in cui mi piace nascondermi, diciamo che sono quelli dove trovo maggiore conforto.

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Quando sono stressata, io canto

Cerco su YouTube delle canzoni italiane, perché in inglese è più difficile, apro il testo in un’altra pagina, così posso leggerlo e non mi devo preoccupare se mi ricordo o meno le parole, e canto.

Canto a voce alta, sfrengandomene se stono e senza preoccuparmi dei vicini, perché tanto sono troppo lontani per sentirmi.

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Ma proprio oggi?

Oggi è San Valentino, giorno da sempre dedicato agli innamorati di tutto il mondo, giorno che non ho mai festeggiato perché non ne ho mai sentito la necessità.

Bene, stamattina stavo andando in palestra, con l’immancabile radio di sottofondo, e all’improvviso hanno trasmesso «Ti pretendo» di Raf.

Devo essere sincera, non mi ero mai soffermata ad ascoltare il testo e mi sono davvero stupita che l’abbiano passata in radio proprio oggi, che è la festa degli innamorati.

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Possibile che non abbiamo imparato nulla?

Negli ultimi tempi, è ritornata in voga una canzone di Sting che mio padre ascoltava quando io ero bambina e che mi è sempre piaciuta moltissimo.

La canzone in questione è Russian e su RDS Relax va in onda talmente spesso che mi è venuta la curiosità di andarmi a rileggere il testo.

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C’è voluto… qualcosa?!

Di recente ho fatto una scoperta che mi ha decisamente sconcertato! Per farvi capire devo fare una piccola digressione, ma prometto di non dilungarmi.

I miei genitori sono sempre stati degli appassionati di musica. Nella nostra prima casa (1983), i primi tempi non avevamo la TV, però avevamo il giradischi completo di ottime casse.

Una delle canzoni che i miei genitori ascoltavano più spesso era Alice, di Francesco De Gregori. E no, non mi chiamo così per via della canzone, anche se ne sarei orgogliosa.

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