Quanto si è divertita!

Domenica mattina, nel corso della mia solita passeggiata sulle colline vicino a casa, arrivo poco prima della salita che conduce alla chiesa e decido di sperimentare un sentiero diverso.

Il sentiero in questione fino a poco tempo fa era pressoché inaccessibile: l’ingresso era coperto di rovi grossi come tronchi d’albero e le piante, cresciute in maniera incontrollata, ostruivano il passaggio.

Domenica il sentiero era pulito alla perfezione, come se i rovi e le piante non ci fossero mai stati, ed era così invitante che, anche se non sapevo dove mi avrebbe portato, mi ci sono inoltrata.

Il “nuovo” sentiero passa sotto il vecchio cimitero e permette una vista notevole sulle colline e sui calanchi: davvero una bella scoperta.

Peccato per l’ultimo tratto, che si è rivelato un po’ pericoloso. Gli ultimi quattro passi sono a strapiombo sui calanchi e infatti c’è una catena che dovrebbe impedire l’accesso.

Io arrivavo dall’altra parte della catena e ormai ero lì, così mi sono arrampicata prestando molta attenzione, ho scavalcato la catena e mi sono ritrovata nel piazzale della chiesa.

In quell’ultimo microscopico tratto, l’Alice adulta era parecchio preoccupata: sarebbe bastato mettere male un piede e mi avrebbero ritrovata spiaccicata in fondo alla valle.

L’Alice bambina invece: quanto si è divertita! Dovete sapere che, quando ero piccola, sognavo di diventare una scalatrice professionista di montagne e non perdevo occasione per arrampicarmi.

Domenica, mentre mettevo un passo davanti all’altro, attenta a non cadere, mi è tornata in mente una camminata che abbiamo fatto Andrea e io, durante le nostre vacanze a Solda.

L’idea era di arrivare al ponte sospeso sulla cascata: un luogo molto scenografico raggiungibile tramite un sentiero etichettato come “facile”.

Sentiero facile un corno! L’ultimo tratto è tutto a strapiombo, su rocce rese scivolose dalla vicinanza dell’acqua… ci siamo dovuti arrampicare, aggrappandoci alle corde posizionate lungo il sentiero.

A un certo punto ci siamo trovati davanti persino un fiume. Non un rivolo d’acqua, ma un fiume vero e proprio, che abbiamo dovuto guadare, con le scarpe da trekking che scivolavano sulle rocce sommerse.

Per tutto il tempo della scalata verso il ponte sospeso, una parte di me era abbastanza terrorizzata e sono stata tentata di girarmi e tornare indietro.

Una parte di me, la bambina che ancora sogna di diventare una scalatrice professionista di montagne, era felice all’inverosimile e di sicuro non si divertiva così da tanto tempo.

Attraversato il ponte sospeso, ci siamo resi conto che c’era un altro sentiero: largo, comodo e senza alcuna insidia. Mi sa che era questo quello definito “facile”.

Per scaricare la tensione accumulata durante la salita, ci siamo messi a correre giù per la discesa. Andrea ha persino allargato le braccia, come se si stesse facendo trasportare dal vento.

Guardandolo, ho pensato che anche l’Andrea bambino si stava divertendo parecchio. 😉

12 pensieri riguardo “Quanto si è divertita!

  1. Anche io questa estate ho avuto un’esperienza di alternativa di sentiero più facile segnalato male e 😅 soffrendo di acrofobia/kenofobia è stata una fregatura ancora più grande che per la media delle persone ma mi sono concentrata e ce l’ho fatta ad arrivare in cima, è stato sicuramente il tratto più difficile che abbia mai fatto e a ripensarci gongolo ancora e mi faccio tanti applausi. Ma solo perché avevo un solido cavo a cui aggrapparmi e perché a tratti valutavo se fossi in grado di rientrare per lo stesso sentiero (magari mettendoci mezz’ora in più ma potevo farlo anche a ritroso) o se stavo superando il mio limite, che scendere dall’altro versante era probabilmente più semplice ma non ero sicura al 100%. In montagna cosaggiosi sì, incoscienti mai! Fortunatamente il rientro di là è stato facile davvero, non ho perso un altro mese di vita.

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    1. Sì, anche noi abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo quando ci siamo resi conto che, dall’altra parte del ponte, il sentiero era veramente facile! 🙂 È una bellissima sensazione quando si riesce ad andare oltre i propri limiti e le proprie paure… ma senza esagerare. 😉 Come hai detto molto giustamente: ok il coraggio, meno ok l’incoscienza.

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    1. Devo dire che, in questa vacanza in particolare, la mia bambina interiore si è divertita davvero TANTO. Forse perché eravamo in alta montagna, forse perché era la prima vera vacanza dopo il cancro e dopo l’emergenza covid… era un bel po’ che l’Alice-bambina non si divertiva così. 🙂

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  2. Pensa che ho un amico (amicissimo) che è scalatore, e le sue arrampicate ci fanno sempre stare in pensiero, specialmente la sua famiglia. Monte Rosa la sua cima più elevata, per capirci. Dovresti vedere le foto: belle ma da paura!
    Certamente, come nel Vs caso, seguire un percorso nuovo, può essere divertente/pericoloso/elettrizzante. Ma tutta la vita è un continuo percorrere sentieri nuovi, no?

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    1. Ohhhh! Scalare il Monte Rosa! Troppo bello! ❤️❤️❤️ E sì, anche un po’ spaventoso…
      Pensa che con Andrea siamo andati al Museo Messner di Solda e abbiamo visto un documentario sulla sua attraversata dell’Antartico. A certi livelli, bisogna essere un po’ folli…
      E sì, tutta la vita è un continuo percorrere sentieri nuovi e inesplorati, che elettrizzano e fanno paura allo stesso tempo. E, anche nella vita, c’è chi è più avventuroso e chi meno… 😉

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  3. Che bello questo racconto Alice! Mi è tornata una voglia di sperimentare qualche percorso in montagna… mamma mia che ricordi… di libertà. Grazie per questa condivisione, bella sia per l’adulto che per il bambino che c’è in noi. 🤗

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