Dal giorno della morte di mio nonno c’è sempre stato il sole. Un sole implacabile, intensamente fastidioso e inadatto a esprimere ciò che sentivo e sento.
Ieri sono apparse le nuvole, grosse nubi minacciose che hanno riempito il cielo rendendolo cupo, grigio e borbottante.
Ho accolto con immenso sollievo le gocce di pioggia che hanno iniziato a cadere pesanti sul tetto della nostra casa e il sibilo dell’acqua attraverso la gronda ferita del piano di sotto.
Questa mattina, guardando fuori dalla finestra della camera da letto, ho pensato: “Finalmente il cielo si è deciso a piangere”.