Mezz’ora più del previsto

Questa mattina il rettangolo di cielo visibile dalla finestra della nostra camera da letto era una tavolozza di colori che sfumava dal giallo al bianco all’azzurro. 

La sveglia era suonata alle sette e trenta: mi sono alzata, sono andata in bagno, ho aperto gli scuri e la finestra.

Sarei dovuta andare al piano di sotto: fare colazione, andare in palestra, passare a trovare mia nonna e a fare la spesa, ma l’aria era profumata e le coperte invitanti.

Mi sono accoccolata accanto ad Andrea. Lui ha chiesto: «Che ore sono?».

Ho risposto: «Le sette e trenta».

E lui: «Ho fatto un sogno strano».

E io: «Anch’io».

E lui: «Ti devi alzare?».

E io: «Sì, ma restiamo un po’ qui. Io e te».

Di recente ho superato una malattia che avrebbe tranquillamente potuto uccidermi. Di recente è morta mia nonna, la madre di mio padre. Poi è morto mio nonno, il padre di mia madre.

Ho capito che la vita non dura mai a sufficienza e resta sempre qualcosa, qualcosa che avremmo voluto dire e fare e vivere e non abbiamo avuto il tempo di.

Quindi sono rimasta a letto mezz’ora più del previsto, questa mattina, ascoltando il sogno strano di Andrea e raccontando a lui il mio sogno strano, godendomi le coperte calde e l’aria frizzante che entrava dalla finestra.

Non voglio avere rimpianti. Voglio vivermi tutto.

E voi?

Come state? Come procedono le vostre vite? Manco dai blog degli altri da troppo tempo! Bisogna che mi rimetta in pari… 🙂

Foto di Cats Coming da Pexels

5 pensieri riguardo “Mezz’ora più del previsto

  1. A volte si va avanti facendo finta di nulla, perché il nostro ruolo lo impone.
    Ma ciò non significa che dentro si sia indifferenti al mondo circostante, ed ai problemi internazionali familiari e lavorativi.
    Cerchiamo solo di mantenere impegno, coerenza e dignità.

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    1. Concordo in pieno. In questa settimana di lutto mi sono nascosta, trincerata dietro il dolore. Ne avevo bisogno e l’ho fatto, ma ho anche bisogno di riprendere la normalità. Tornare al blog, al romanzo, al lavoro per mantenere – come hai detto benissimo tu: impegno, coerenza, dignità.
      Grazie…

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    1. Non so perché, ma ho sempre fatto più caso alle cose brutte, come se facessero più rumore e non potessero passare inosservate. Non voglio farlo più: voglio dare risalto anche ai piccoli momenti che sembrano insignificanti e che, invece, sono pieni di meraviglia.

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