La scorsa settimana sono andata in centro città per prendere dei libri in prestito in biblioteca. Tanto bello vivere in collina, ma la sezione Storia Locale di Biblioteca Sala Borsa non ha eguali! 😉
Comunque, nel tragitto tra la stazione del treno e la biblioteca, mi sono ritrovata a passare davanti a una scuola elementare e sarà stato l’orario di entrata perché, davanti al cancello, c’erano svariati gruppetti di bambini.
Quello che mi ha colpito sono stati gli zaini. Avevano tutti uno zaino con le ruote, come tante piccole valige pronte per un viaggio.
Non so voi, ma nessuno della mia generazione si sarebbe mai presentato a scuola con uno zaino con le ruote. Ci saremmo sotterrati per l’imbarazzo!
Ai miei tempi, lo zaino doveva sembrare mezzo vuoto (perché i veri fighi se ne fregavano e lasciavano a casa i libri), rigorosamente portato su una sola spalla (che ci faceva venire la scogliosi) e ovviamente pieno di scritte.
Ho conservato per anni il mio Invicta color arancione. L’ho buttato via a seguito dell’ultimo trasloco perché erano ormai anni che non lo usavo più e perché era talmente usurato che stava insieme per miracolo!
Mi ricordo anche che, nel passaggio tra le scuole medie e le superiori, decisi di conservare lo stesso zaino perché, se ti presentavi a scuola con uno zaino nuovo, ti prendevano in giro. O almeno così si diceva.
Non so voi, ma io mi sento tanto vecchia a fare ‘sti discorsi! 😉
Ai miei tempi ci dividevamo i libri da portare con la compagna o il compagno di banco. Ho ancora la cinghia con cui tenevo insieme libri e quaderni! Al massimo usavo una tracolla verde militare, che conservo come un tesoro.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Cara Pat, che bei ricordi! Grazie per averli condivisi con me. Ci credo che conservi come un cimelio la tracolla verde militare! Certi oggetti sono più che ricordi, sono parti di quello che siamo. ❤️
"Mi piace"Piace a 1 persona
La tracolla di tipo militare era anche un gesto pacifista, antimilitarista ed antimperialista, molti di noi la fregiavano di simboli e disegni pacifisti.
"Mi piace""Mi piace"
Una bella immagine, molto evocativa, quella della sacca militare piena di simboli pacifisti. Era un modo per fare capire subito come la si pensava e da che parte si era schierati. ☮️
"Mi piace"Piace a 1 persona
Vecchia tu? Pensa che noi andavamo alle medie con i libri legati con un elastico e alle superiori rigorosamente con la sportina della boutique più in voga,naturalmente io alle superiori usavo una sacca perché ero molto alternativa
"Mi piace""Mi piace"
Fa molto Cuore!
"Mi piace""Mi piace"
Cuore! Come ho fatto a non pensarci! È un altro libro che dovrei leggere per il progetto di romanzo sulla mia famiglia. L’ho letto da bambina, ovviamente, ma credo che adesso lo apprezzerei molto di più. 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
“La sportina della boutique più in voga” questa proprio non la sapevo! 😀 Che tu fossi alternativa non avevo dubbi… 😉
"Mi piace""Mi piace"
Io avevo uno zaino sgangherato 😀sono vecchia mi sa🌹
"Mi piace""Mi piace"
🤣🤣
Zaino sgangherato, infanzia e adolescenza felice. ❤️❤️
PS: eri finita nello SPAM con diversi commenti! Chissà poi perché… 🤔
"Mi piace""Mi piace"
Non lo so…uffi😮💨
"Mi piace""Mi piace"
Vecchia tu????
Ai miei tempi, le rotelle sarebbero state utilissime, ci caricavano di libri 📚 per non parlare del Rocci, il Vocabolario di Greco, rocci di nome e di fatto.
Non volevano nemmeno che ce li dividessimo tra compagni di banco, ma lo facevamo!
"Mi piace""Mi piace"
Io non mi sento così vecchio anche se sono già entrato da qualche anno nel club degli anta… Ricordo che però anche mio papà si lamentava dell’eccessivo peso dello zaino. Anche da noi i professori non volevano che ci dividessimo i libri perché dicevano: “ognuno deve studiare sui propri appunti e non su quelli degli altri…”
Ricordo che, una volta, dopo aver preparato lo zaino per le lezioni del giorno successivo che pesava rigorosamente più di me (forse adesso esagero ma non ci vado molto lontano) mio papà mi disse di togliere i libri non essenziali che ci avrebbe pensato lui a scrivere una lettera di giustifica da presentare ai professori. Chissà forse mio papà non era l’unico genitore a lamentarsi e pian piano le ditte che producono gli zaini si sono adeguati!!!
"Mi piace""Mi piace"
Sì, sicuramente il cambiamento è venuto dal “basso”: dai genitori e dagli alunni. Noi andavamo a scuola piegati sotto il peso degli zaini. C’era da ribaltarsi!
Mi fai pensare che, in generale, oggi c’è molta più attenzione alla salute: noi siamo ancora la generazione cresciuta senza le cinture di sicurezza in auto, senza il divieto di fumo nei locali pubblici, con merendine talmente piene di zuccheri da stordirci… per i canoni di oggi, siamo dei sopravvissuti. 😉
"Mi piace""Mi piace"
Siamo quelli della generazione “Mamma esco e rientro per l’ora di cena”. E nemmeno un cellulare per chiamare in caso di emergenza o poterti geolocalizzare!!!!
"Mi piace""Mi piace"
Non che andassimo chissà dove… io ho vissuto infanzia e adolescenza nel parco davanti a casa, nella pizzeria dall’altra parte della strada e nel cortile del prete, con gli orti degli anziani, la bocciofila e il campo da calcio con le tribune in cemento armato. Andavamo sempre a piedi. Ho iniziato ad allontanarmi (con autobus e motorini) che in pratica facevo già il Liceo. Tutta un’altra vita. 😀
"Mi piace""Mi piace"
Tuo padre aveva ragione, ci caricavano in una maniera assurda di compiti e di libri 📚
Io ero contenta di studiare, ma mi ricordo che in quarto Ginnasio i primi tempi piangevo, perché nonostante studiassi moltissimo, non riuscivo a finire i compiti. Però sono felice di aver fatto il Liceo Classico, l’ho scelto e lo rifarei!!!
"Mi piace""Mi piace"
I compiti sono un altro tasto dolente, non li ho mai sopportati. Ricordo molto bene quando uscivo dall’oratorio dopo la messa e sentivo altri organizzarsi per il pomeriggio e già sapevo che non sarei stato tra loro perché dovevo terminare i compiti per il giorno successivo. Personalmente non ho avuto una buona esperienza scolastica. Devo averlo già detto da qualche parte: qualche mese prima del diploma una persona mi disse: “Vedrai che quando inizierai a lavorare rimpiangerai la scuola!!!”
Lavoro da ormai più di vent’anni ma sto ancora aspettando quel momento; magari rimpiango altre esperienze vissute a quell’età ma non l’esperienza scolastica.
"Mi piace""Mi piace"
Sì, provo la stessa identica cosa anch’io! Mi manca la ricreazione con le mie compagne di scuola, in piedi ad aspettare che passassero i ragazzi più grandi e per noi bellissimi. Mi manca quando andavamo insieme al forno vicino alla scuola, anche se eravamo minorenni e non avremmo potuto uscire. Mi mancano i bigliettini passati da un banco all’altro. Mi piaceva e mi piace studiare, ma odiavo le interrogazioni e i compiti in classe. Mi mettevano troppa ansia! Lo dico sempre: io al lavoro sto molto meglio! Mi sento più libera, più indipendente e molto meno ansiosa. Un’altra vita. 😀
"Mi piace""Mi piace"
Anche il vocabolario di latino era un MATTONE! Durante un compiuto in classe, uno mio compagno aveva dimenticato il suo a casa. La prof impiegò del tempo prima di accorgersi che stava condividendo il vocabolario con il compagno seduto dietro! Gli disse: «Burzi! Che cosa fai? Copi da Montanari?» e lui, serafico: «No, prof, condivido solo il vocabolario!». Ci ritrovammo tutti piegati in due dal ridere. 🤣🤣
Bei tempi…
"Mi piace""Mi piace"
Bei tempi, sì. Il Vocabolario di Latino pesava, ma quello di Greco era peggio.
Montanari? Io conosco una ragazza che si chiama Montanari, ma non ha fatto il Liceo. Magari un suo cugino.
Che figuraccia che ho fatto con la tua mamma, io sono famosa per fare delle gaffe terribili.
Scusa. Dille che mi scuso con lei. Un quarto d’ora di vergogna! 🫣
"Mi piace""Mi piace"
Non c’è assolutamente nulla di cui scusarti! Prima di tutto, non è un delitto scrivere cose simili nei commenti, significa solo che la pensate allo stesso modo e che c’è feeling. 🤩 E poi, mica potevi sapere che è la mia mamma! Non c’è mica scritto… 😁
Detto questo, avevo due persone di cognome Montanari in classe. A Bologna è molto, ma molto, ma molto comune. 😉
"Mi piace""Mi piace"
Meno male. Per forza c’è feeling, tale madre, tale figlia. Le ho dato del tu, qui sul blog ci diamo tutti del tu.
Sì penso sia un cognome molto diffuso. Lei è di Reggio Emilia e siamo state insieme anche a Bologna, a Milano, a Modena, a Parma. Qualche mese fa ha detto che sono insopportabile e ha voluto chiudere l’amicizia. Non ne posso più della sua conflittualità, io ci sono sempre stata per lei. Non la rincorreró. L’ho sempre perdonata, ma stavolta non tornerò sui miei passi. Dice che tratto male tutti, è questo il motivo per il quale sono sola!! 🙄 Ore ed ore ad ascoltarla quando voleva farla finita perché il gatto che lei chiama topo 🐁 stava male. Per carità, ho avuto i gatti ed ho sofferto pure per la morte della gattina della vicina. So bene che cosa significhi, ma suicidarti dai. Poi il gatto potrebbe avere una crisi di identità. Dice che topo significa tesoro, ho capito ma è un gatto e tu lo chiami topo, va bene che io il mio lo chiamavo pollo. O meglio pollare quando era buono. Dicevo che aveva pollareggiato per tutto il pomeriggio e giunglare quando era cattivo. 😄😄😄 Sono un caso disumano lo so. Quanto ho adorato quel gatto. Con lei ho condiviso moltissimo, però non ne posso più delle sue menate.
Al lavoro non le rivolge la parola nemmeno la macchinetta del caffè e lavora lì da più di vent’anni, poi sono io che mi devo fare una domanda, boh. Che tristezza….
Un grande abbraccio 🥰♥️
"Mi piace""Mi piace"
Alcune amicizie sembrano pover durare tutta la vita e anche oltre e poi, del tutto inaspettatamente, finiscono. Ho perso un’amica per strada, tanti anni fa. Mi manca la sua presenza, ma le cose sono andate come forse dovevano andare e non ci può fare nulla. Come te, anch’io con lei ho condiviso così tante cose, ma sono anche trascorsi tanti anni e chissà chi sarà diventata. Io di certo non sono più la stessa. In materia di gatti, sono animali straordinari. Tu pensa che ne avevo preso uno, quando sono andata a vivere da sola, ma non riuscivo ad occuparmene, ero sempre fuori casa e lui da solo tutto il giorno. Tornavo la sera ed era roco per quanto aveva miagolato. Una roba da spezzare il cuore. L’ho dato ai miei genitori, che allora ne avevano già uno. In compagnia è cambiato dal giorno alla notte. Per fortuna che dicono che i gatti sono indipendenti e non hanno bisogno di nessuno. 😉
"Mi piace""Mi piace"
Succede anche con le migliori amicizie, ma spero che non ci perderemo. Ora che ti ho trovata, non voglio perderti! Sei diventata subito parte della mia vita, ognuno di noi ha vissuto qualche cosa che lo ha cambiato per sempre. Tu sei stata bravissima, mi dispiace tantissimo per tutto quello che hai dovuto affrontare! Hai fatto bene a dare il gatto ai tuoi, il mio era in simbiosi con me. Loro sanno chi scegliere e siamo noi ad appartenere a loro 😉🥰😍
"Mi piace""Mi piace"
Sì, anch’io sono convinta che siano i gatti a scegliere la casa in cui vivere e i loro compagni umani di vita. 😉 E non ho intenzione di perderti, amica mia. Io non vado da nessuna parte, tu nemmeno. Quindi siamo a posto. 💓💓
Se ci siamo trovate, c’è una ragione. Con tutto quello che abbiamo passato, ci meritiamo entrambe una vita lunga e piena di soddisfazioni. Ovviamente da condividere l’una con l’altra. 💓💓
"Mi piace""Mi piace"
Scusa Antonella, ti assicuro che non avevo letto il tuo commento!
"Mi piace""Mi piace"
Valy, Antonella è la mia mamma. 😀
E di sicuro non si è offesa. Prossima volta che vado a trovarla, le creo un profilo su wp fatto come si deve. 😉
"Mi piace""Mi piace"
Oh, mi scusi Signora, non sapevo fosse la mamma di Alice, è un piacere conoscerla.
Un caro saluto 👋
Buonasera
"Mi piace""Mi piace"
Negli anni 60 alle elementari usavamo ancora pennino, inchiostro e carta carbone, con cui macchiavamo tutto, compreso dita della maestra, grembiuli, soffitti e le facce dei compagni di banco più antipatici. Perciò avevamo tutti la stessa borsa, una cartella in finto cuoio, che si poteva sporcare perché tanto era già nera.
😏
Invece alle medie per sentirci grandi portavamo a scuola solo l’essenziale, cioè uno o due libri, un quaderno, una biro, una matita e una grossa gomma per cancellare. Il tutto rigorosamente a vista, e tenuto assieme alla meglio grazie all’elastico di una fionda, con cui tiravano i pezzi della gomma ai compagni antipatici.
😁
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mia mamma mi racconta spesso di grembiule, buco per inchiostro nel banco, pennino, carta assorbente… è un modo di andare a scuola talmente diverso da quello che abbiamo vissuto noi (nata 1982)!
Grazie di cuore di questi ricordi. Hai evocato immagini straordinarie. ❤️
PS: i miei compagni usavano il tappino della penna BIC per sputare pezzetti di carta nei capelli di noi ragazze. 😁😁
"Mi piace""Mi piace"
Mio figlio alle elementari e medie ha avuto il Trolley con le ruote, che era comodissimo e l’avevano un po’ tutti.
Alle superiori, dovendo prendere l’autobus, ha invece optato per uno zainetto, di cui tuttavia non ricordo la marca.
L’Invicta l’avevo anch’io, ovviamente con le scritte ed indossato su una sola spalla.
"Mi piace""Mi piace"
Ah, di sicuro il trolley è comodo. Se penso al peso che mi sono portata sulle spalle tra elementari e medie! 📚📚
Al Liceo portavo a scuola soprattutto quaderni per prendere appunti. Sui libri studiavo a casa, come d’altronde all’Università.
Non mi ricordo se mio fratello, che è nato nel 1993, ha usato uno zaino o un trolley… 🤔
L’Invicta è stato lo zaino simbolo di diverse generazioni… ❤️❤️
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma il trolley lo usava perché doveva fare 500 metri a piedi (tragitto casa-scuola), pertanto era comodissimo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Da quando la squola (con la q, in senso contestativo) è diventata occupazione del tempo libero di insegnanti altrimenti impiegabili, i bambini (perché i ragazzi non accondiscendono a certe pretese) sono costretti a portarsi a scuola almeno 5 o 6 quadernoni imbottiti di fotocopie, 3 o 4 libri, l’album da disegno, matitatoi, diari, portacolori e borraccia con l’acqua …. altro che trolley, si parla tanto di sicurezza sul lavoro, di non sollevare (noi adulti) pesi superiori a 25 kg (con patologie si scende a 5-15 kg) e poi vedi bimbi di 7 anni piegati dagli zaini perché con il tempo pieno gli insegnati sono 3 o 4 e tutti vogliono che i bimbi si portino appresso il necessario per le loro lezioni. Lasciare il tutto a scuola? Ma figurati, dopo otto ore di scuola hanno anche i compiti da fare a casa, come si fa a lasciarli a scuola? Gli zaini sono solo il fenomeno visibile, e chi può prende lo zaino con le rotelle (che si rompono in pochi tragitti) ma molti rinunciano per ridurre le spese, e lo zaino lo portano, spesso, i genitori.
"Mi piace""Mi piace"
Non sono mai riuscita a capire perché, a scuola, non ci siano gli armadietti per gli studenti. Tra l’altro, si imparerebbe a organizzare i propri tempi di studio, portando a casa quello che serve e lasciando a scuola ciò che nell’immediato non occorre. Perché dobbiamo fare le bestie da soma e portare tutto avanti e indietro? Lo trovo abbastanza assurdo…
Sul fatto della squola con la q, il mio ragazzo insegna all’Università e i suoi studenti hanno delle carenze notevoli a livello di espressione linguistica, sia nello scritto sia nell’orale… Dover correggere l’italiano nelle tesi di laurea è un fallimento per il nostro sistema scolastico… per non parlare della totale incapacità di costruire delle catene di ragionamento. 😦
"Mi piace"Piace a 1 persona
Venerdì, uno dei bimbi che seguo nel doposcuola di II elementare, visto che oggi la scuola era chiusa perchè sede di seggio elettorale, aveva una marea di compiti da fare accompagnati da un postit delle 3 maestre, ho soppresso a fatica la voglia di rispondere con un altro postit con scritto “grazie, voi siete 3 io son solo 1, farò quel che posso”.
"Mi piace""Mi piace"
Io sono quasi anziano a prescindere dai discorsi che faccio
"Mi piace""Mi piace"
Ti capisco. Mi sento così anch’io. Poi, da quando lavoro in prevalenza a contatto con persone anziane e molto anziane, sono peggiorata. O migliorata, dipende da come uno la vede. 😁🤩
"Mi piace""Mi piace"